Chi sono?

Cominciamo da qui…

Progetto percorsi di formazione e coaching per aiutare persone e organizzazioni a comprendere le dinamiche che innescano i fenomeni comunicativi quelli che, spesso senza accorgercene, creano silos, malintesi, rigidità o incertezze.
Il mio lavoro parte dall’analisi di come la comunicazione funziona dentro i gruppi e le organizzazioni: nei ruoli, nei comportamenti, nei non detti.
Unisco competenze in comunicazione, marketing, psicologia delle organizzazioni e progettazione formativa per rendere visibili i meccanismi che influenzano le relazioni e la qualità del lavoro. Quando si comprende come nasce una distorsione, si può finalmente intervenire dove serve davvero: nei processi, nei linguaggi e nelle abitudini che la alimentano.
Il risultato è una comunicazione più chiara, un’organizzazione più coesa e un clima di lavoro più autentico, in cui le persone riescono a collaborare e crescere.

maria luisa pavino consulente di marketing e comunicazione

La mia storia, senza filtri

Ho sempre avuto una curiosità costante per ciò che muove le persone e le organizzazioni: la logica dietro le decisioni, le emozioni dentro le relazioni, i meccanismi che rendono una comunicazione efficace, o disastrosa.

La mia formazione è un intreccio di discipline e sguardi: Kotler mi ha insegnato il valore della strategia, Bauman la complessità dei sistemi umani, Rogers la fiducia nelle persone e Maslow il bisogno profondo di realizzazione.
E poi c’è la Signora in Giallo, che mi ha ricordato ogni giorno quanto l’osservazione attenta valga più di mille teorie.

Ho lavorato per anni come responsabile commerciale e marketing, occupandomi di coordinamento del personale, dei clienti e processi organizzativi. È lì che ho capito quanto le dinamiche comunicative, più dei budget o delle procedure, possano determinare il successo o il fallimento di un progetto. Oggi metto insieme tutto questo: analisi, esperienza e ascolto per progetti formativi interattivi e utili a mettersi in discussione.

In cosa credo

La confusione non è un difetto: è un passaggio.
È quel momento in cui le cose smettono di funzionare come prima e devono trovare un nuovo equilibrio. Scomoda, sì, ma spesso è da lì che nascono le idee migliori.

Le persone non hanno bisogno di slogan, ma di strumenti per leggere ciò che accade. Capire non significa semplificare: significa dare un senso. La comunicazione, è un gesto quotidiano di responsabilità. Non serve a convincere, ma a connettere e, quando funziona, non fa rumore: porta chiarezza dentro le persone, non solo tra di loro.

Quando qualcuno mi chiede come ho imparato a fare tutto questo, sorrido. Penso a quel giorno in cui, dopo l’ennesimo “Squid Game aziendale”, ho capito che era ora di cambiare le regole.
Le mie, almeno. Da quel momento osservo, ascolto e provo a ricomporre ciò che nel lavoro, spesso, si perde: il senso.

Favicon Confusi Digitali

Consulente di Comunicazione, esperta in processi formativi.

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